Riguardo la valle dell'eco


Sceso da cavallo inizio' il lento pellegrinaggio fermandosi davanti ai graffiti ed alle icone rappresentanti la sacra dea. Giunto davanti al tempio si inginocchio' e lodo' la natura tutta per la propria esistenza, per la propria vitalita'. Poi entro' nel tempio.

In breve giunse davanti alla meravigliosa visione della statua e pianse, se mai aveva pianto, e chiese di essere purificato dalle maledizioni che nemici non fedeli gli avevano lanciato, mentre estraeva dai loro corpi la sua rossa lama, ancora calda di vita.

Chiese nuova forza per nuove battaglie, per affermare la giusta fede dell'amore, sul fasullo credere demoniaco del non fedele. Poi usci' vibrando , come solo un soldato puo' vibrare, all'aria del giorno, sotto il sole splendente che amoreggiava con il verde mantello della sacra valle della venerata Aleerh.

Si giro' e vide le due catene montuose , di differente colore, che si aprivano, mostrando in lontananza, il sacro bosco di Aleerh. Sorridendo intui' in un attimo il perche' Aleerh fosse considerata come la dea della fecondita'.

Poi il soldato scese dal monte e ,salito sul cavallo, si diresse verso la piccola valle dell'eco, di cui aveva tanto sentito parlare. Voleva per un attimo provare l'ebbrezza di udire il proprio urlo di battaglia, che gelava le vene degli infedeli, che gettava nel terrore le donne dei villaggi da saccheggiare, che accompagnava il volo dei bambini non fedeli che venivano purificati dalla nuda roccia.
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